
Udine occupata
Udine occupata dagli austro-tedeschi
Il Comando germanico prese possesso di Udine nelle prime ore del 29 ottobre, dopo che per tutta la giornata e la notte s’era combattuto nella città tra gli Jäger della 26a divisione di von Berrer e gli arditi del I reparto d’assalto.
Dopo pochi giorni ai tedeschi si affiancarono gli austriaci, la città fu divisa in due settori la parte nord ai tedeschi, la parte sud agli austro-ungheresi.
Fu il periodo più nero dell´occupazione in quanto la requisizione fu irrefrenata e selvaggia, si trattò di un vero e proprio saccheggio, i cittadini depredati e molte donne violentate.
Nei primi giorni di novembre i Comandi austro-tedeschi decisero di por fine ai saccheggi e di organizzare una requisizione sistematica dei macchinari delle officine, dei magazzini, della biancheria e degli oggetti di metalli necessari all’industria bellica.
I tedeschi s’installarono nel palazzo del Monte di Pietà in via Mercatovecchio, mentre gli austriaci nel palazzo comunale in piazza Contarena.
Fu costituito un Comitato Cittadino i cui membri più influenti furono il conte Giuseppe Orgnani Martina, Bindo Chiurlo, Guido Sandri, Monsignor Giovanni Mauro, con il compito di limitare le sopraffazioni dei comandi di von Below e von Batokiche che consideravano le case degli assenti – 31.000 su 35.000 residenti – come res nullius, e quindi totalmente a disposizione dei Comandi degli occupanti.
Nel gennaio del 1918 il comando della città fu assunto dal generale Rohn von Verbas e iniziò la requisizione di ogni tipo di metallo e oggetto utile al mantenimento delle truppe.
Il teatro Minerva fu distrutto da un incendio e la Loggia del Lionello trasformata in Caffè per gli ufficiali austriaci.
Si arrivò così alla requisizione della biancheria personale e a ridurre la razione di farina a 80 grammi giornalieri.
In luglio furono abbattute le campane del Duomo e di tutte le chiese.
Praticamente l´esercito austriaco dovette recuperare in Friuli e nel Veneto occupato la gran parte del cibo e del vestiario di cui necessitava perché gli approvvigionamenti dall´impero erano praticamente nulli: un esercito di oltre un milione di soldati visse sopra una popolazione di un milione di civili.
I danni dell´occupazione miltare furono così enormi, tanto che il Friuli ebbe, in proporzione al numero di abitanti, il maggior numero di morti di tutta Italia.
Per celebrare la brillante vittoria sugli italiani, a Udine vennero in visita sia il Kaiser Gugliemo II sia l´imperatore Carlo I.
La liberazione di Udine avvenne il 3 novembre 1918 con l´arrivo dei reparti del Savoia Cavalleria.
fonte: lagrandeguerra.info